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Pillole di informazione digitale

Segnalazioni di articoli su diritti digitali, software libero, open data, didattica, tecno-controllo, privacy, big data, AI, Machine learning...

Quando si parla di tecnologia a scuola, sopratutto tra colleghi, è solo questione di tempo prima che qualcuno pronunci – con la massima determinazione – la seguente frase: “Il problema non è la tecnologia X. Basta usarla bene”. Analisi di una “catchphrase” di gran moda

Di questa frase ( “Il problema non è la tecnologia X. Basta usarla bene”) ne esistono numerose varianti che sostituiscono la parola “bene” con locuzioni specifiche, senza variare il significato complessivo. Se la tecnologia in questione è l’intelligenza artificiale, le varianti più probabili, solitamente, sono le seguenti: “in modo etico”, “in modo sostenibile” oppure “consapevole” o ancora “appropriato”.

In tempi più recenti, e soprattutto nei testi ministeriali, spesso queste varianti appaiono tutte insieme (melius abundare, come nel latinorum di Don Abbondio): “Basta usarla in modo etico, appropriato, sostenibile e consapevole”. Il risultato è quello che gli inglesi chiamano "catchphrase". Acchiappa. Diventa virale. Monetizza, magari. Ma è anche vera?

leggi l'articolo di Stefano Borroni Barale

In nemmeno 50 anni le aziende della Silicon Valley sono passate dal sognare la pace al realizzare sistemi in grado di sorvegliare silenziosamente qualsiasi smartphone e sistemi d’arma automatici che uccidono con un minimo o nessun intervento umano, i “killer robots”. E sembrano ben felici di mettere queste tecnologie a disposizione di nazioni in guerra e dittatori alla ricerca di sistemi di controllo del dissenso. La rubrica di Stefano Borroni Barale

Qui in Italia non è così noto, ma la controcultura hippie degli anni Sessanta, di cui San Francisco era divenuta la capitale, è stata uno degli ingredienti che ha contribuito, nel decennio successivo, alla creazione di quei gruppi di appassionati di elettronica, come l’Homebrew computer club, in cui hanno mosso i primi passi personaggi come Steve Wozniack e Steve Jobs, i fondatori della Apple.

Il sogno naïf di quella generazione era che i piccoli personal computer avrebbero distribuito il potere di calcolo, cambiando la società. Il poeta Richard Brautigan arrivò a cantare di questa utopia nel suo poema del 1967 “All watched over by machines of loving grace” che conobbe per questo una discreta fortuna.

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L'intelligenza umana come risposta alternativa all'imposizione dell'intelligenza artificiale e del digitale nel piano scuole 4.0. Interviste a margine dell'incontro tenuto ad Ancora su "la transizione del digitale nella scuola".

L'incontro, inserito nella carovana CUB-COBAS che ha attraversato la penisola, è stato un momento di riflessione e un passo concreto verso una scuola più consapevole e inclusiva, capace di affrontare la trasformazione digitale senza perdere di vista la sua missione educativa e sociale.

Nel servizio della Tgr Marche le interviste a: Stefano Borroni Barale (Docente formatore sindacale Cub-Sur), Ferdinando Alliata (Consulente del lavoro Cobas), e Vittorio Sergi (Docente Rds Cgil Ancona)

Guarda il servizio

Lunedì 31 Marzo 2025, a Torino, si terrà il Corso di Formazione Nazionale per il personale della scuola pubblica statale dal titolo “La scuola nella transizione digitale. Il prossimo futuro di didattica e lavoro”.

Alcuni dei temi che saranno toccati nelle relazioni:

  • l'effetto dei device digitali sui bambini della scuola dell'infanzia e primaria,
  • l'influenza illegale dei GAFAM (Google, Amazon, Facebook, Apple e Microsoft) sulla libertà d'insegnamento attraverso le loro "piattaforme educative",
  • l'effetto del Piano Scuola 4.0 e delle continue "riforme" (tagli di contenuti e durata) che interessano la scuola etc.

Pa partecipazione all'incontro, sia online che in presenza, dà diritto all'ESONERO DAL SERVIZIO per i docenti e personale ATA e offrirà numerosi spunti anche a genitori (di tutte le età) e allievi dalla 4° superiore in su.

La partecipazione è gratuita per tutte e tutti, si chiede unicamente la registrazione al seguente indirizzo: http://iscrizioneto.vado.li. Il link per la partecipazione online sarà inviato a chi si registra. Per chi non risiede nella provincia di Torino sarà possibile ottenere l'esonero anche per la partecipazione online.

Lunedì 31 Marzo 2025 - ore 8:15/17:00
presso I.t.i.s. “G.B.Pininfarina”- Via Ponchielli 16,10024 Moncalieri (TO)

Edward Snowden, la gola profonda che nel 2013 ha svelato il programma di sorveglianza di massa organizzato dall’agenzia di spionaggio civile degli Stati Uniti, sosteneva che la macchina della tirannia automatizzata fosse già pronta e che fossimo a un giro di chiave dal suo avviamento. Gli eventi recenti negli Usa sembrano tristemente confermare questa profezia. E in Europa?

“Siate dunque decisi a non servire mai più e sarete liberi. Non voglio che scacciate i tiranni e li buttiate giù dal loro trono; basta che non li sosteniate più, e li vedrete crollare, […] come un colosso a cui sia stato tolto il basamento”. Étienne de La Boétie, “Discorso sulla servitù volontaria”, 1576.

Giorgio vive a Roma ed è un militante a tempo pieno. Fa parte di un sindacato di base della scuola, è segretario del circolo di uno dei tanti partiti della diaspora della sinistra, è femminista, appassionato praticante dell’inclusione dei suoi allievi con disabilità e non. La sua vita, a parte i rari momenti in cui riposa o in cui si dedica ai suoi genitori molto anziani, è dedicata a cercare di ricostruire quel “tessuto collettivo” in cui è cresciuto, negli anni tra il sessantotto e il settantasette, e che lo ha visto prendere parte poi, giovanissimo, al movimento ecologista e nonviolento dei primi anni 80.

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Martedì 25 febbraio via Stamira, 5 Roma
Convegno di aggiornamento / formazione gratuito per il personale della scuola in presenza (on line solo per i non residenti a roma)
Presso la Sala Convegni di Libera, via Stamira 5.

metro B Bologna Tiburtina

Dalle ore 8 alle 14 Relazioni ed interventi di:

  • Daniela Tafani
    (docente di Filosofia Politica, UniPISA)
    Libera Transizione digitale: verso dove? Edtech, monopoli e narrazioni

  • Maria Chiara Pievatolo
    (docente di Filosofia Politica, UniPISA) Di dati e di despoti: la scuola al tempo della transizione tecnofeudale

  • Renata Puleo
    (maestra, ex dirigente scolastica) INVALSI fra pubblico e privato: come l'istituto usa i dati dei nostri studenti

  • Alessandro Zammarelli
    (psicoterapeuta) La scuola, la relazione, il digitale

  • Stefano Borroni Barale
    (docente CUB SUR / Ricercatore Circex.org) Costruire alternative al digitale autoritario

  • Ferdinando Alliata
    (dottore in Consulenza del lavoro, Cobas Scuola Palermo) Tempi moderni. La digitalizzazione del lavoro di docenti e ATA

Per informazioni: alas.convegno25febbraio@gmail.com; tel. 3274307767

Prosegue la carovana CUB-COBAS per parlare della transizione digitale nella scuola. Dopo Catania, Palermo, Terni, Siena, Grosseto, la carovana toccherà altre città italiane. In programma ci sono Ancona, Cagliari, Milano, Roma, Torino, e molte altre.

Ecco le prossime date. (le date e le informazioni sono in aggiornamento)

  • 25 febbraio: seminario "La scuola nella transizione digitale" a Roma
    dalle ore 8,30 alle 17 presso la sala convegni di Libera a via Stamira.
  • 10 o 11 Marzo: seminario a Torino "La scuola nella transizione digitale"
  • 17 Marzo: seminario "La scuola nella transizione digitale" ad Ancona
  • 25 Marzo: seminario a Cagliari "La scuola nella transizione digitale"

La carovana vuole essere un momento di riflessione e un passo concreto verso una scuola più consapevole e inclusiva, capace di affrontare la trasformazione digitale senza perdere di vista la sua missione educativa e sociale.
Molti sono gli interventi che si succederanno nelle varie tappe della carovana, tra gli altri citiamo, Daniela Tafani, (docente di Filosofia Politica, UniPisa) e Stefano Borroni Barale (docente, CUB/SUR, CIRCE) che saranno affiancart di volta in volta da altre persone e docenti.

La partecipazione è gratuita e prevede l'esonero dal servizio ai sensi del CCNL (art.36) con rilascio del relativo attestato di partecipazione da presentare a scuola.

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Il capo di OpenAI ha annunciato a inizio anno che il suo nuovo modello di intelligenza artificiale avrebbe ottenuto risultati simili a quelli umani in una sorta di test del quoziente intellettivo. Un esito ottenuto però facendo allenare la macchina sulle stesse domande e in modo poco trasparente, con costi ecologici ed economici fuori scala. È ora di disertare questa agenda, fatta di macchine mangia-soldi e mangia-risorse.

Il 2025 si apre con fuochi d’artificio superiori a quelli a cui ci eravamo abituati sul fronte della propaganda attorno all’intelligenza artificiale (Ai).

Il nuovo modello prodotto da OpenAI avrebbe infatti raggiunto risultati comparabili con gli esseri umani nel risolvere il test ARC-AGI. Il video qui sopra contiene un esempio delle domande contenute in tale test, che ricorda molto da vicino i test del quoziente intellettivo (Qi) utilizzati in psicologia per “misurare l’intelligenza” degli esseri umani. Sorvoleremo in questa sede su due fatti chiave che richiederebbero invece una seria analisi: non esiste un consenso scientifico su che cosa sia l’intelligenza umana e animale, ossia una definizione condivisa e, anche fingendo di aver raggiunto un consenso, misurarla resterebbe tutta un’altra faccenda. Dal punto di vista “teorico” ci limiteremo a richiamare l’etimologia: “inter” più “ligere”, “leggere tra (le cose)”, leggere in profondità.

Sam Altman (più in generale l’intero comparto dell’Ai) ci ha abituato a trucchi degni degli artisti della truffa che giravano il suo Paese a inizi Ottocento, usati a supporto di affermazioni-bomba come quella appena citata (e immediatamente seguita da affermazioni ancora più esplosive sulla “Superintelligenza”). Ricordiamo, a titolo d’esempio non esaustivo, la figuraccia di Google alla presentazione del suo Gemini, quando i suoi padroni raccontarono che il modello in questione sapeva riconoscere il gioco della morra cinese al primo colpo (zero-shot), mentre -guardando il video completo- si scopriva che la verità era molto diversa (e i dettagli, in questo campo, sono molto importanti).

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Lunedì 3 febbraio alle ore 15.00 presso la sede Cobas di Terni, via Cesi 15/a, presentazione di “L’intelligenza inesistente. Un approccio conviviale all’intelligenza artificiale” di Stefano Borroni Barale. Ne parlano l'autore e Franco Coppoli.

Intelligenza artificiale (Ai) è un termine che raggruppa tecnologie molto diverse tra loro, con una lunga storia. I tifosi dell’Ai sostengono che questa tecnologia abbia il potenziale di risolvere alcuni dei problemi più urgenti del mondo, come il cambiamento climatico, la povertà e le malattie. I critici, invece, sostengono che questa tecnologia sia pericolosa e ingannevole.

Ma perché tutti parlano di Ai? Perché è un’eccezionale operazione di marketing: una delle meglio organizzate degli ultimi anni. Su questa le imprese della Silicon Valley si stanno giocando il tutto per tutto, per invertire il trend negativo fatto di tagli al personale e cambi drastici dei loro programmi di sviluppo. Per comprendere quali siano le aspettative di queste aziende – e quali dovrebbero essere le nostre – in questo libro si ricostruiscono le tappe, le intuizioni e i paradossi che hanno attraversato la comunità scientifica, provando a tracciare una linea che collega Alan Turing, primo sostenitore dell’Ai forte, con i creatori di ChatGPT, il software in grado di sostenere un dialogo credibile con un essere umano.

L’incontro sarà fruibile anche online usando il software Jitsi a questo link https://meet.jit.si/altercobas

Guarda la scheda del libro

L’introduzione dell’intelligenza artificiale in medicina dovrebbe essere valutata caso per caso, e con grande attenzione. È una tecnologia tutt’altro che neutra, soggetta al problema delle “allucinazioni” e non sempre rispettosa dei protocolli tipici della ricerca scientifica. Errori metodologici pericolosi che un certo marketing asfissiante vuole cancellare. L’analisi di Stefano Borroni Barale

“Cosa succede quando abbiamo messo la decisione [sulla vita o morte di un paziente, ndr] nelle mani di un’inesorabile macchina a cui dobbiamo porre le giuste domande in anticipo, senza comprendere appieno le operazioni o il processo attraverso cui esse troveranno risposta?”. Norbert Wiener, “God and Golem, Inc.”, 1963.

Questa citazione ha aperto un recente congresso sull’uso dell’Intelligenza artificiale (Ai) in ambito sociosanitario durante il quale era intenzione di chi scrive provocare un dibattito per cercare di uscire dallo “spettro delle opinioni accettabili” (Noam Chomsky) e -al contempo- ampliare la comprensione del fenomeno, ripercorrendone la storia.

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