L’introduzione dell’intelligenza artificiale in medicina dovrebbe essere valutata caso per caso, e con grande attenzione. È una tecnologia tutt’altro che neutra, soggetta al problema delle “allucinazioni” e non sempre rispettosa dei protocolli tipici della ricerca scientifica. Errori metodologici pericolosi che un certo marketing asfissiante vuole cancellare. L’analisi di Stefano Borroni Barale
“Cosa succede quando abbiamo messo la decisione [sulla vita o morte di un paziente, ndr] nelle mani di un’inesorabile macchina a cui dobbiamo porre le giuste domande in anticipo, senza comprendere appieno le operazioni o il processo attraverso cui esse troveranno risposta?”. Norbert Wiener, “God and Golem, Inc.”, 1963.
Questa citazione ha aperto un recente congresso sull’uso dell’Intelligenza artificiale (Ai) in ambito sociosanitario durante il quale era intenzione di chi scrive provocare un dibattito per cercare di uscire dallo “spettro delle opinioni accettabili” (Noam Chomsky) e -al contempo- ampliare la comprensione del fenomeno, ripercorrendone la storia.
L’Intelligenza artificiale (Ai) è un tema oggi talmente di moda che persino il papa ha ritenuto indispensabile dire la sua sull’argomento. Un utile strumento per orientarsi in questo profluvio di notizie, in genere sensazionalistiche e spesso fuorvianti, è fornito dal libro recentemente pubblicato di Stefano Borroni Barale, “L’intelligenza inesistente. Un approccio conviviale all’intelligenza artificale”, Altreconomia, 2023. Un agile saggio divulgativo alla portata anche del lettore meno esperto.
Il titolo “L’intelligenza inesistente” rimanda esplicitamente ad Agilulfo il “cavaliere inesistente” creato da Italo Calvino, un paladino che pur “non esistendo” riesce comunque a combattere valorosamente al servizio di Carlomagno (“Bé, per essere uno che non esiste, siete in gamba !” sbotta a un certo punto l’imperatore).
Più precisamente per l’autore – a differenza di quanto sostengono i millantatori – non esiste oggi (né è alle viste) una Ai “forte” in grado di pensare come un essere umano ma solo un’Ai “debole” in grado di “simulare” alcuni aspetti del pensiero umano. Una Ai che funziona solo grazie al lavoro costante di un vasto proletariato digitale, invisibile e malpagato (i cosiddetti “turchi meccanici” o “turker”).
Venerdì 27 settembre dalle ore 18.30 alle 20.30, nella Sala Cenacolo del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo Da Vinci di via San Vittore 21, Milano, all’interno del programma della Open Night, un incontro dal titolo “Il benessere dei genitori nell’era digitale” al quale partecipa, tra gli altri, Stefano Borroni Barale, autore di “L’intelligenza inesistente”.
Oggi consegnare il primo smartphone è diventato un rito tecnologico che spesso segna il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado. Molte volte è un gesto automatico, frutto della convinzione di non avere alternative se non l’esclusione dalla socialità. Ma cosa accade se gruppi di mamme e papà si accordano per cambiare le carte in tavola? Riflettiamo con associazioni e mondo della ricerca su come si declina la genitorialità nell’era di smartphone, algoritmi e piattaforme.
Nella Silicon Valley sono convinti che le intelligenze artificiali generative (come ChatGPT) diventeranno presto più intelligenti dell’uomo e cominceranno a seguire fini propri. Il corollario di queste credenze sono spesso racconti fantascientifici tipo Matrix o Terminator. Per gioco, Stefano Borroni Barale ha provato a immaginare un’altra distopia, altrettanto fantascientifica, ma dagli esiti politicamente imprevedibili
Se il Novecento è stato “il secolo breve”, i primi cento anni di questo nuovo millennio sembrano esser durati un’eternità. Certamente il successo strepitoso della gerontologia nello studio dei telomeri, che ha allungato la vita degli esseri umani fino a circa 140 anni, contribuisce a questa percezione.
Grazie a questo successo uno come me, nato nel 1985, vive ancora oggi, nel 2114. Se però avessi saputo in anticipo che cosa mi riservava questa vita incredibilmente lunga, avrei fatto scelte differenti. Noi raccontavamo al popolino che l’intelligenza artificiale avrebbe sterminato l’umanità per prepararli a quello che sarebbe avvenuto davvero, ossia lo sterminio della classe lavoratrice. Mai avremmo pensato che la nostra creatura sarebbe stata la causa della fine del nostro potere.
La puntata mensile dedicata ai saggi ha avuto come argomento la tecnologia. Lo abbiamo fatto parlando di e con:
Siete stanche/i dei soliti esperti che, su Facebook, lanciano allarmi perché adottiate nel minor tempo possibile "l'intelligenza artificiale a scuola" senza sapere nemmeno bene cosa sia?
Giovedì 11 aprile avranno luogo due eventi per comprendere davvero cosa sia l'intelligenza artificiale e come sia possibile insegnarla, quali strumenti siano davvero pronti per essere adottati (e quali no).
Affronteremo la storia del fenomeno, la differenza di scala (e di retaggio) tra le tecnologie industriali e quelle conviviali e come queste differenze interagiscano con la società e con la scuola.
ONLINE DALLE 14.30 alle 16.30
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DAL VIVO ALLA LIBRERIA OOLP di Torino, Via Maria Vittoria 36 ore 18.00
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Giovedì 21 marzo alle ore 17:00 nel coworking Dialogue Place (Napoli) incontreremo l'aurore del libro L'intelligenza Inesistente. Un approccio conviviale all’intelligenza artificiale (Altreconomia 2023).
Con l'autore dialogheranno: Josè Compagnone, Web and Design Anthropologist fondatore di Goodea, Cristina Mele, ordinario Economia e innovazione dei servizi UNINA. Modera: Dana Cappiello, PM di Project Ahead. Discussione aperta, con interventi del pubblico.
Un'occasione fantastica per misurarci sul tema dell'AI, comprendendone i pro e i contro, per provare a immaginare e costruire tecnologie alternative, che promuovano la convivialità e la partecipazione diffusa, a scuola come nella società.
Venerdì 1 marzo alle ore 18.00 a Torino, presso la Libreria Trebisonda di Via Sant’Anselmo, 22, un booktandem con Stefano Borroni Barale, autore, per i nostri tipi, di “L’intelligenza inesistente” e Vittorio Bertola, autore di “Internet fatta a pezzi” (Bollati Boringhieri) per discutere delle dinamiche che hanno stritolato Internet prima e ora rischiano di stritolare l’intelligenza artificiale.
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Domenica 10 marzo ore 10.30 a Milano. All’interno dell’edizione 2024 di Book Pride Milano, in Sala Atene, una presentazione di “L’intelligenza artificiale” di Stefano Borroni Barale.
Stakka Stakka del 20 dicembre ha intervistato Stefano Borroni Barale, autore del libro "L’intelligenza inesistente. Un approccio conviviale all’intelligenza artificiale"
Ma perché tutti parlano di Ai? Perché è un'eccezionale operazione di marketing: una delle meglio organizzate degli ultimi anni. Su questa le imprese della Silicon Valley si stanno giocando il tutto per tutto, per invertire il trend negativo fatto di tagli al personale e cambi drastici dei loro programmi di sviluppo. Per comprendere quali siano le aspettative di queste aziende - e quali dovrebbero essere le nostre - in questo libro si ricostruiscono le tappe, le intuizioni e i paradossi che hanno attraversato la comunità scientifica, provando a tracciare una linea che collega Alan Turing, primo sostenitore dell'Ai forte, con i creatori di ChatGPT, il software in grado di sostenere un dialogo credibile con un essere umano. Che cosa verrà da qui in avanti non lo sappiamo, e per scoprirlo non ci aiuterà una tecnologia che basa le sue previsioni sull'ipotesi che il futuro sarà una replica di quanto accaduto nel passato. Comprendere questo fenomeno, però, può aiutarci a costruire tecnologie alternative, che promuovano la convivialità e la partecipazione diffusa, a scuola come nella società.
Giovedì 14 dicembre alle ore 17.00 si terrà il seminario “Dalla DAD sostitutiva all’intelligenza artificiale a scuola” organizzato da CUB Scuola Università e Ricerca Torino.
Il mondo della scuola è investito dalle parole d’ordine del marketing digitale: DAD, Social, intelligenza artificiale, coding, scratch, pensiero computazionale… le novità si susseguono con ritmo battente.
La spinta del Piano Scuola 4.0, con la sua formazione “obbligatoria”, sembra voler imporre l’adozione in fretta e furia di tutto quello che le imprese del digitale mettono a disposizione.
Come fare? Respingere del tutto l’offerta di ‘novità’? L’avanzata della tecnologia è inarrestabile come uno tsunami? Non esistono tempi e modi alternativi, più conviviali?
Insieme a Carlo Milani e Stefano Borroni Barale proveremo a rispondere ad alcune di queste domande, insieme all’imperdibile dilemma: “Ma davvero ChatGPT segna la fine dei compiti a casa?”
Carlo Milani, PhD. Saggista e formatore attivo a livello internazionale con CIRCE (Centro Internazionale di Ricerca sulle Convivialità Elettriche: www.circex.org). Pratica quotidianamente la pedagogia hacker in corsi di formazione rivolti a docenti e allievi delle scuole di ogni ordine e grado. Scrive da anni di questi temi sia a livello accademico che divulgativo. Il suo ultimo libro è “Tecnologie conviviali” (Eleuthera, 2022).
Stefano Borroni Barale. Fisico, docente di informatica e formatore sindacale sulle nuove tecnologie. Ha scritto per Altreconomia “Come passare al software libero e vivere felici” (2003), uno dei primi manuali sul tema. Il suo ultimo libro è “L’intelligenza inesistente. Un approccio conviviale all’intelligenza artificiale” (Altreconomia, 2023).
Dove: Corso Marconi 34, Torino – 2° Piano (Sede CUB SUR) Quando: Giovedì 14 Dicembre 2023 ore 17-18.30 Per chi: docenti e genitori di allievi delle superiori Come: partecipazione gratuita fino ad esaurimento posti, prenotazione obbligatoria
Form di prenotazione: https://dadia.vado.li/
giovedì 14 Dicembre 2023 ore 17:00 - 18:30